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Conservazione della Zerynthia polyxena – aggiornamento 2019

Lo stato del  “progetto” per un tentativo di conservazione della Zerynthia polyxena.

Non so se vi possa interessare ma questo “progetto”, virgolette più che dovute essendo un’iniziativa personale, sulla  Zerynthia polyxena è molto importante per me.

L’idea è nata nella tarda primavera del 2016 dopo aver osservato la specie Zerynthia polyxena ([Denis & Schiffermüller], 1775) conosciuta anche come Polissena, per cinque anni nei sui vari stadi.

Nonostante, ad oggi, le popolazioni di questa farfalla siano stabili e non ci sono evidenze di declino tali da valutare la specie a rischio di estinzione, ho ritenuto importante mantenere e se possibile incrementare il numero di esemplari .

In ogni caso in  Europa la  Zerynthia polyxena è protetta dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE (Allegato IV: specie di interesse comunitario che richiede protezione rigorosa) e dalla Convenzione di Berna (Allegato 2).

Il progetto  di massima prevede di attuare una sorta di conservazione prelevando le larve da zone potenzialmente a rischio a causa dello sfalcio meccanizzato negli stadi preimago, nutrirle e mantenerle protette per tutti gli stadi larvali e quello di pupa per poi reinserire gli adulti la primavera successiva.

La zona dei rilievi comprende una zona molto limitata in quanto trattasi dell’argine di contenimento lagunare compreso tra i Comuni di Latisana e Marano Lagunare.

La conformazione dell’argine è particolare in quanto le aree, calpestabile e verso terra sono soggette a sfalcio, mentre l’area rivolta verso la laguna rimane allo stato naturale.

Area di recupero bruchi Zerynthia
Sezione dell’area di recupero bruchi

La presenza della farfalla è stata rilevata lungo l’argine per circa 1,5 km, partendo dalla Località di Aprilia Marittima (UD) fino a giungere all’idrovora di Pertegada (UD).

Le piante nutrici sono presenti  in buona quantità.

Nel primo anno si prevede il reinserimento nelle aree di prelievo per rilevare un effettivo incremento degli adulti visibili.

Se i risultati saranno buoni si valuta l’inserimento della specie in un’area protetta (Prati delle Pars – Teglio Veneto (VE)) dove è previsto il reimpianto della pianta nutrice, previo parere di esperti del settore.

Stato di attuazione del progetto anno 2017/2018

Il prelievo viene effettuato esclusivamente nelle aree indicate come “Zone di sfalcio con Aristolochia sp.” già dai primi stadi larvali, ma non a tappeto e a zone alterne. (periodo fine aprile –maggio)

E’ stata verificata la presenza nelle aree denominata “Presenza Aristolochia” di larve e uova della Z. polyxena e non ritenendo detta area zona a rischio non si è proceduto ad alcuna raccolta.

Le larve sono state allevate, in appositi contenitori , con Aristolochia rotunda e Aristolochia clematitis.

Entrambe le piante sono state utilizzate per nutrirsi anche se non sempre  la A. clematitis viene accreditata come pianta nutrice.

Le piante sono state somministrate insieme e non c’è stata un effettiva preferenza da parte delle larve.

Miniserra per allevamento bruchi stadi avanzati.
Miniserra per allevamento bruchi stadi avanzati.

Nella foto i contenitori per i vari stadi dei bruchi, in questo momento la pianta nutrice era solo Aristolochia rotunda.

Il contenitore fornisce un certo grado di protezione contro eventuali predatori e/o parassiti.

41 bruchi sono stati raccolti, come detto nei vari stadi.

Gli incrisalidamenti hanno incominciato a verificarsi intorno alla fine di maggio nel giro di circa 10 giorni si sono sviluppate tra le 25 e le 28 crisalidi.

Le stesse sono state lasciate all’aperto in zona relativamente protetta da intemperie e temperature troppo rigide (portico coperto dal vento).

Durante l’estate almeno tre crisalidi ma forse qualcuna in più hanno avuto evidenti segni di parassitismo, altre due sono diventate completamente nere e tre hanno subito una sorta di disidratazione anomala e non credo che riusciranno a sviluppare l’imago.

Il giorno 3 aprile è uscito il primo esemplare, un maschio. Nei giorni successivi altri dodici adulti 6 maschi 12 femmine di cui con ali di un lato atrofiche, con l’ultimo esemplare uscito il giorno 11 aprile.  (totale 13 femmine 6 maschi)

Su 19 farfalle 16 sono nate del ore 7.00 alle ore 10.00 e  3 dalle ore 20.30 alle ore 22.00

Tutti gli adulti sono stati liberati nella zona del prelievo dei bruchi nell’arco delle dodici ore successive alla nascita.

Aggiornamento  2019

Inizio nuova generazione (2018/2019)

I risultati sono stati incoraggianti: gli esemplari adulti visibili nelle settimane successive sono stati decisamente numerosi, più numerosi degli anni precedenti.

Zerynthia polyxena, adulto generazione 2019 – ©Gianluca Doremi

Si è proceduto nel mese di maggio alla raccolta di una nuova generazione di larve (40) e di qualche uovo (3) sempre nelle zone soggette a sfalcio e che hanno raggiunto quasi tutte lo stadio di crisalide (39).

Non sarà effettuato il reinserimento nella zona di Teglio Veneto (VE) in quanto la pianta nutrice è al momento molto scarsa e non  in grado di mantenere un’ intera generazione di queste farfalle.

A differenza dell’anno appena trascorso, le larve e successivamente le crisalidi, sono  state mantenute sempre in area “protetta” all’interno della mini-serra in modo tale da ridurre il parassitismo da parte degli imenotteri ed in ogni caso ancora non eccessivamente esposte a intemperie e temperature troppo rigide (portico coperto dal vento).

I risultati sono confortanti  perché non sono presenti crisalidi con segni di parassitismo.

I primi sfarfallamenti sono arrivati in anticipo rispetto al 2018, infatti i primi tre esemplari sono nati il giorno 29 marzo.

A tutt’oggi sono nate 29 farfalle ma, ci sono ancora alcune crisalidi chiuse, molte di più le femmine 18, e 11 maschi; due esemplari hanno presentato ali atrofiche, una su entrambe le ali ed una solo da un lato.


Zerynthia polyxena, adulto con problemi alle ali generazione 2019 – ©Gianluca Doremi

Ho valutato l’influenza della luce artificiale sull’orario di sfarfallamento, che risulta importante, infatti in presenza di luce artificiale le schiusa avviene in qualsiasi ora del giorno, mentre in assenza di essa gli sfarfallamenti  avvengono nelle tre, quattro ore successive all’alba.


Al prossimo articolo.

Visita anche il Canale di Youtube (documentari e video sugli insetti e sulla natura del Nordest Italiano)

Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

4 Risposte a “Conservazione della Zerynthia polyxena – aggiornamento 2019”

  1. Questi sono i miei articoli preferiti! Complimenti per il progetto, mi sembra sia anche calata la mortalità.
    La scorsa settimana ne ho viste almeno cinque dall’altra parte della laguna, splendide! Erano le tue? 😉

    Ciao.

    1. Ciao Andrea, scusa il ritardo nella risposta, il lato della laguna dove le libero è verso Pertegada – Aprilia Marittima, se eri da quelle parti è probabile che fossero le mie 🙂 , ti ringrazio molto per i complimenti.
      La prossima settimana (ossia fra due giorni) vado a controllare se hanno avuto inizio le deposizioni, anche se penso che a causa di questi ultimi giorni di maltempo avranno un po’ di ritardo.
      Un caro saluto
      Gianluca.

      1. Le ho viste proprio dall’altra parte, a Marano. Per questo mi chiedevo se avessero effettuato la traversata. Nella mappa distributiva in mio possesso è segnalata la presenza ma non so se la specie si sposti molto (fra l’altro sembra mancare fra Aprilia e Marano).
        Buona raccolta!

        Ciao.

        1. Evidentemente nella nostra zona sono abbastanza presenti, infatti non credo che facciano la traversata , ma tenendo conto che io la prima volta le ho viste nel 2012 ( e probabilmente c’erano anche prima) e facile che si spostino tra gli argini ed i prati e se c’è la pianta nutrice si possono spostare anche di parecchio 🙂

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