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I fiori e il profumo dell’ape in pericolo.

I fiori della pianta Ceropegia sandersonii emettono un profumo che contiene sostanze simili ai feromoni liberati da api in pericolo mortale come segnale d’allarme per le compagne. In questo modo alcune mosche carnivore, le uniche che impollinano la pianta, sono attratte dal fiore nella speranza di banchettare con l’ape che non c’è.

Riporto un interessante articolo pubblicato online su “Le Scienze” nell’ottobre 2016.

Non è mia prassi riportare interamente articoli ma in questo caso mi sembrava opportuno farlo vista la specificità dell’argomento.

C’è una pianta ornamentale, Ceropegia sandersonii, che per attirare gli insetti impollinatori mette in scena un piccolo “film dell’orrore” olfattivo: quello di un’ape che sta morendo aggredita da un ragno e lancia un segnale d’allarme alle altre api.

In realtà è tutta una finzione: non ci sono né api né ragni, ma le sostanze volatili emesse dal fiore della pianta traggono in inganno le mosche carnivore del genere Desmometopa, che accorrono, si posano sul fiore e permettono l’impollinazione.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Salisburgo, e dell’Università di Bayreuth, che la descrivono  in un articolo pubblicato su “Current Biology”.

Gran parte delle piante che ricorrono all’impollinazione entomofila producono sostanze di cui si nutrono gli insetti impollinatori, ma quasi il sei per cento di esse ricorre a un inganno e finge solo di produrre l’appetito nettare. Questa però è la prima volta che si scopre che l’esca è un segnale d’allarme.

Fiori di Ceropegia sandersonii (Maja Dumat/Flickr, CC BY 2.0)

Esclusività

La Ceropegia sandersonii è impollinata solo da mosche del genere Desmometopa, cleptoparassiti che si nutrono quasi esclusivamente di api uccise da ragni, ai quali le sottraggono.

Tuttavia, hanno osservato Stefan Dötterl e colleghi, attorno alla pianta non si vedono solitamente né ragni né api.

L’ape che si trova in pericolo mortale, secerne una goccia di veleno, che contiene feromoni di allarme volatili.

Analizzando la composizione chimica del profumo di C. sandersonii i ricercatori hanno scoperto che è una miscela di composti – alcuni dei quali sono presenti anche nel veleno dell’ape – che ha una forte azione di richiamo su quelle mosche.

Una volta che la mosca si posa sul fiore di C. sandersonii, resta temporaneamente intrappolata da alcune complesse strutture di cattura di cui è dotata la pianta.

I ricercatori intendono ora scoprire se altre piante usano una strategia riproduttiva analoga, a partire da altre specie di Ceropegia.

Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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