free page hit counter

Insetti e batteri contro i pesticidi

Una  simbiosi con alcuni batteri consente agli insetti di sviluppare un meccanismo di resistenza

Lo sviluppo alla resistenza agli insetticidi è una seria preoccupazione mondiale, i cui meccanismi sono stati attribuiti ai cambiamenti evolutivi nei genomi dei parassiti degli insetti come alterazione di siti bersaglio, e l’aumento della regolazione di enzimi di degradazione o la valorizzazione della farmaco escrezione.

Ma la scoperta fatta da un’equipe di ricercatori giapponesi dell’Istituto nazionale per la tecnologia e le scienze industriali, guidata da Yoshimoto Kikuchi,  a dimostrato che per combattere la guerra ai pesticidi, gli insetti trovano un valido alleato in alcuni batteri in grado di degradarne il principio attivo.

A sinistra adulto di Riptortus pedestris, a destra tratto intestinale dell’insetto colonizzato dal batterio simbionte Burkholderia. Credit immagine: Original paper.
A sinistra adulto di Riptortus pedestris, a destra tratto intestinale dell’insetto colonizzato dal batterio simbionte Burkholderia. Credit immagine: Original paper.

Galileonet.it

In un articolo su Galileonet.it Alessandra Biondi Bartolini ci espone i risultati di questa ricerca.

I ricercatori hanno studiato la resistenza a un comune insetticida,il Fenitrothion, indotta in un insetto dannoso delle leguminose, il Riptortus pedestris (a sinistra nell’immagine), dalla simbiosi con alcuni ceppi batterici del genere Burkholderia.

Tra i batteri del terreno, come quello dello studio, sono normalmente presenti dei ceppi in grado di degradare le molecole dell’insetticida per utilizzarle come fonte di carbonio.

La moltiplicazione di questi ceppi, che si limitano a poche unità nei terreni non trattati con i pesticidi, viene stimolata dall’esposizione frequente e intensiva all’insetticida fino a che questi batteri non arrivano a rappresentare l’80 per cento della popolazione presente.

I microbi, poi, infettano gli insetti duranti le fasi di sviluppo giovanili permettendo loro di raggiungere più velocemente la fase adulta (e quindi di riprodursi prima e di più), di acquistare dimensioni maggiori rispetto agli individui non infetti e di diventare resistenti a quest’ultimo.

La relazione è talmente favorevole che, nella sperimentazione in vaso condotta dai ricercatori giapponesi, ben il 90 per cento degli insetti allevati sui terreni trattati con il pesticida aveva sviluppato la simbiosi con i ceppi detossificanti.

Secondo i ricercatori, il meccanismo di resistenza scoperto presenta alcune implicazioni pratiche non trascurabili potendo rendere inefficace l’uso degli insetticidi più diffusi.

“Anzitutto il trattamento con l’insetticida arricchisce l’agrosistema dei batteri in grado di degradare la molecola stessa e predispone l’ambiente per lo sviluppo della resistenza negli insetti, anche in loro assenza”, spiega Kikuchi.

“Gli insetti poi sarebbero in grado nell’arco di una sola generazione di sviluppare la resistenza con tempi molto più brevi rispetto a quelli conosciuti sino ad ora.”
Al prossimo articolo.

 

Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.