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Insetti a colazione: un piatto gradito a molte piante grazie ad un fungo.

Molte piante possono trarre l’azoto di cui hanno bisogno, anziché dal suolo, dagli insetti vittime di un fungo patogeno che stabilisce un’associazione simbiotica con le loro radici. La scoperta indica che questa interazione può avere un ruolo nel ciclo dell’azoto nel suolo più importante di quanto si pensasse.

Oggi vi propongo un’interessante articolo pubblicato su “Le Scienze” di qualche anno fa, sul mutualismo di un fungo con alcune piante per “estrarre” l’azoto dagli insetti.

Di solito sono gli animali a mangiare le piante.

Ma non è sempre così, stando a quanto ha scoperto una ricerca condotta da biologi della Brock University a St. Catharines, in Ontario, di cui si riferisce in un articolo pubblicato su “Science”, che impone una revisione, sia pure parziale, della nostra concezione del ciclo dell’azoto.

In molti ambienti naturali e agricoli, l’azoto è il nutriente la cui disponibilità limita la crescita delle piante.

L’azoto gassoso, pur costituendo 78 per cento dell’atmosfera, infatti non è disponibile per le piante a meno che non sia fissato da microrganismi simbionti, come il batterio Rhizobium, o microbi liberi nel terreno come Azotobacter.

Secondo l’attuale modello del ciclo dell’azoto nel suolo, questo dipende fortemente dalle batteri fissatori dell’azoto che lo rendono biodisponibile.

L’unica eccezione nota finora erano le piante carnivore, in grado di ottenere notevoli quantità di azoto dagli insetti che ingeriscono, e il Pinus strobus, che grazie all’intervento di un fungo, Laccaria bicolor, riesce a impossessarsi dell’azoto di alcuni insetti che ne colonizzano le radici.

Cortesia S. W. Behie et al. / Science / AAAS 

La capacità di L. bicolor di trasferire l’azoto alla piante, tuttavia, è estremamente specifica di quel tipo di pino, ma la sua esistenza ha indotto a chiedersi se questa via di trasferimento dell’azoto non potesse essere più diffusa.

I ricercatori hanno così preso in considerazione la possibilità che un fungo onnipresente nel terreno, Metarhizium, sia per la facilità con cui questo fungo stabilisce associazioni endofitiche (ossia la simbiosi che il microrganismo stabilisce con il vegetale) con diverse piante sia perché è dotato  di una spiccata azione patogenea sugli insetti: “abbiamo ipotizzato che Metarhizium possa parassitare e uccidere un insetto presente nel suolo e quindi trasferire l’azoto derivato dall’insetto alle piante attraverso il micelio e l’associazione endofitica”.

In una serie di esperimenti attentamente controllati, condotti con piante di fagiolo (Phaseolus vulgaris) e di panico verga (Panicum virgatum) in cui era stata stabilita un’associazione endofitica con Metarhizium, i ricercatori hanno potuto dimostrare l’esistenza di questo  inaspettato tipo di trasferimento.

Semplificando si può dire che  la pianta fornisce gli zuccheri al fungo attraverso la linfa, mentre il fungo fornisce alla pianta alcuni minerali e l’azoto che estrae dagli insetti parassitati.

Al prossimo articolo.

Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

4 Risposte a “Insetti a colazione: un piatto gradito a molte piante grazie ad un fungo.”

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