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Più insetti per foreste in buona salute o meno insetti perchè le mettono a rischio?

Gli insetti sono il termometro dello stato di salute delle foreste.

Gli insetti infatti non vanno considerati animali nocivi, ma esseri dalle innumerevoli qualità benefiche per l’ecosistema foreste comprese.

Lo rivela uno studio condotto all’Università dello Stato dell’Oregon e pubblicato sul Conservation Biology in Practice.

I ricercatori americani sembrano convinti che gli attacchi di questi animali possano risanare l’ecosistema delle foreste.

Come nel caso delle epidemie che spesso hanno colpito quelle a nord est del Pacifico, conseguenza del sovraffollamento delle specie vegetali, dell’abuso di prodotti chimici, e dell’introduzione di monoculture e specie aliene.

“Anche se non ci sono prove precise che le foreste siano più sane dopo gli attacchi degli insetti”, spiega Tim Schowalter, professore di entomologia presso l’Università dell’Oregon, “questi animali non sono nostri nemici, ma piuttosto alleati”.

Polydrusus sp. – © Gianluca Doremi

Lo studio, infatti, ha mostrato che questi animali hanno molteplici funzioni: sfrondano gli alberi, controllano il sovraffollamento dovuto alla crescita delle piante, mantenendo così in equilibrio l’ecosistema. Quindi “considerando le funzioni di questi animali”, continua Schowalter, “la strada migliore da seguire è lavorare con loro, non contro di loro”.

Periodi e zone diverse , opinioni diverse

Le foreste di mezzo mondo sono minacciate dalla crescita delle popolazioni di insetti . È quanto sostiene Chris Potter, un ecologo del Nasa Ames Research Center di Moffett Field, in California.

Le foreste di mezzo mondo sono minacciate dalla crescita delle popolazioni di insetti, causata dal riscaldamento terrestre.

È quanto sostiene Chris Potter, un ecologo del Nasa Ames Research Center di Moffett Field, in California, che ha analizzato immagini dal satellite delle foreste tra il confine settentrionale degli Stati Uniti e l’Alaska.

I ricercatori hanno trovato la prova di questa veloce defogliazione durante il breve periodo da 1995 a 2000.

La devastazione è passata finora inosservata perché le regioni in questione sono in gran parte disabitate e non è controllata la raccolta o meno del legname.

Dopo avere studiato i rapporti di silvicoltura della zona e aver discusso con esperti locali, i ricercatori hanno concluso che la diminuzione del volume era il risultato di due piccole creature: lo scarabeo del pino di montagna e la larva dell’abete rosso, entrambi comuni in questi tipi di foreste.

Generalmente sono proprio i rigidi inverni mantengono un controllo sulle popolazioni.

Il fenomeno potrebbe portare a un circolo vizioso in cui la copertura ridotta delle foreste immetterebbe più anidride carbonica nell’atmosfera, producendo un ulteriore aumento della temperatura.

Riferimenti: Link

Al prossimo articolo.

Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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