Variazione nell’emissione acustica delle larve di alcuni lepidotteri come strategia per infiltrarsi e sfruttare le risorse di colonie di formiche ospiti
Un articolo di soli ricercatori italiani pubblicato su Plos One, a firma di Marco Sala, Luca Pietro Casacci, Emilio Balletto, Simona Bonelli e Francesca Barbero di cui vi propongo l’abstract.
Circa 10.000 artropodi vivono come parassiti sociali delle formiche e hanno sviluppato una serie di meccanismi che consentono loro di penetrare e sopravvivere all’interno dei formicai.
Molti di loro possono intercettare e manipolare i sistemi di comunicazione degli ospiti.
Ciò è particolarmente importante per le farfalle del genere Maculinea , che trascorrono la maggior parte del loro ciclo di vita all’interno dei nidi di formica Myrmica .
Una volta nella colonia, i bruchi delle “specie predatrici” di Maculinea si nutrono direttamente delle larve di formiche, mentre quelli di altre specie chiamate genericamente “specie cuculo” sono alimentati principalmente dai lavoratori presenti, dalla tropalassi ( lo scambio di cibo tra le formiche).
È stato dimostrato che le larve di Maculinea sono in grado di raggiungere uno stato sociale più elevato all’interno della gerarchia della colonia imitando i segnali acustici delle formiche regina.
In questa ricerca è stato testato se, quando e in che modo le farfalle mirmecofile possono modificare le emissioni sonore a seconda del loro livello di integrazione e delle fasi del loro ciclo di vita.
Abbiamo studiato come una specie predatrice di Maculinea ( M. teleius ) può interagire acusticamente con le formiche ospiti e ha evidenziato differenze rispetto a una specie di cuculo ( M. alcon ).
Abbiamo registrato suoni emessi dalle larve di Maculinea e dalla loro larve dell Myrmica ospite e si sono eseguiti esperimenti di riproduzione per valutare la capacità dei parassiti di interferire con il sistema di comunicazione acustica ospite.
Si è scoperto che, sebbene variando tra e all’interno delle specie di farfalle, le emissioni acustiche larvali sono più simili alle larve delle regine che alle stridulazioni dei lavoratori.
Tuttavia, gli esperimenti hanno mostrato che le formiche operaie hanno risposto più fortemente ai suoni emessi dalle larve integrate (cioè post-adozione) delle “specie cuculo”, che da quelle delle specie predatorie registrate prima di qualsiasi contatto con le formiche ospiti (pre -adozione), rivelando così il ruolo dei segnali acustici sia nell’integrazione dei parassiti che nei rituali di adozione.
L’articolo completo lo trovate qui
Al prossimo articolo.
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