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Dopo il disastro di Fukushima: rilevamenti sugli insetti

La grande resistenza di questi animali si conferma ancora una volta come fattore fondamentale del loro successo evolutivo

Estratto di un articolo di Alex Gnesotti pubblicato su http://www.aboutplants.eu relativo ad uno studio sugli insetti di Fukushima .

Le centrali nucleari vengono spesso presentate come un’opzione attraente per mitigare i cambiamenti climatici.

È stato ipotizzato che non solo la radiazione, al centro di studi precedenti a Fukushima e Chernobyl, ma anche la cessazione dei disturbi causati da attività antropiche quali l’agricoltura, possono compromettere seriamente la biodiversità e i servizi ecosistemici nelle zone evacuate.

Isogram map of cesium contamination may-sept 2011
Isogram map of cesium contamination may-sept 2011

Una meta-analisi dei terreni agrari suggerisce che la coltivazione ha spesso avuto un effetto negativo sulla biodiversità in Africa, Asia ed Europa, dove la storia dell’uso del suolo di origine antropica è relativamente lunga. In Giappone, l’agricoltura tradizionale ha formato paesaggi molto eterogenei; questi sono stati segnalati per sostenere alti livelli di biodiversità e servizi ecosistemici sostenibili.

Lo studio

Un nuovo studio ( dati del 2016) ha esaminato le differenze nell’abondanza di insetti all’interno e all’esterno della zona di evacuazione di Fukushima, tre anni dopo l’incidente nucleare. I dati di questa ricerca forniscono un valido contributo agli sforzi per monitorare e valutare la biodiversità e i servizi ecosistemici nelle zone di evacuazione allestite in seguito a catastrofi nucleari.

In particolare, gli autori si sono concentrati sugli insetti volanti, compresi impollinatori importanti come gli Apidae, e sui parassiti clinicamente rilevanti, come le mosche e i sirfidi. Sono state coperte ampie aree ed esaminati gruppi tassonomici che non erano stati precedentemente studiati in questa regione, ma che sono comunque importanti per la fornitura di servizi ecosistemici.

Attraverso il campionamento all’interno e all’esterno della zona di evacuazione di Fukushima all’inizio dell’estate, è stato scoperto che il numero di individui di Xylocopa appendiculata è notevolmente più basso all’interno della zona di evacuazione, situazione che non si verifica negli altri insetti campionati.

Più in dettaglio, è stato individuato un totale di 48.081 insetti e ragni in 47 punti. La maggior parte Imenotteri e Ditteri (rispettivamente 16.583 e 20.082). In totale, 46 gruppi tassonomici.

È stata utilizzata l’analisi statistica per valutare l’effetto della zona di evacuazione su ogni gruppo tassonomico. Anche se le api europee Apis mellifiera sono state ritrovate nella zona di evacuazione, il numero di siti (tre punti), risulta esiguo per la costruzione di un modello statistico. Al contrario, Ceratina flavipes e Nomada spp. hanno mostrato notevoli incrementi all’interno del sito evacuato.

Anche se gli insetti e i servizi ecosistemici a loro connessi, tre anni dopo il disastro non sono stati influenzati in modo critico, è importante proseguire il monitoraggio per poter valutare gli effetti a lungo termine.

Fonte: http://journals.plos.org

 

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Al prossimo articolo.

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Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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