Recenti studi hanno dimostrato che la presenza di fiordaliso, papavero e altri fiori sono veri e propri pesticidi naturali.
Dalla teoria alla pratica, in Francia, Regno Unito ed in Svizzera è già stata avviata la sperimentazione.
Uno studio effettuato in Francia nel 2017 inserire strisce di fiori tra i campi aumenta sia la produttività che la redditività della coltivazione fino a quasi il 40%.
Le strisce fiorite piantate al bordo dei campi hanno però un limite: gli insetti “buoni” che ospitano non riescono a raggiungere le aree più interne della coltivazione, che hanno comunque bisogno di essere trattate con pesticidi. Ma i macchinari più recenti usati per la raccolta sono sempre più precisi e consentono di mietere il grano senza toccare i fiori. Nonostante ciò, in Inghilterra è presente un programma di monitoraggio chiamato ASSIST. Si tratta di uno studio sulla reale efficacia della presenza di fiori quali margherite, trifoglio dei prati, fiordaliso scuro e carota non solamente in strisce ai lati, ma anche all’interno di ciascun campo coltivato.
Fiori “antiparassitari”
In Svizzera nel 2014 è stato rilevata la diminuzione del coleottero fogliare di cereali (CLB) Oulema melanopus, in presenza di strisce di fiori.
Le strisce di fiori sono state seminate sperimentalmente lungo 10 campi di grano invernale attraverso un gradiente di complessità del paesaggio (ovvero proporzione di area non coltivata entro 750 m attorno ai campi focali) e confrontata con 15 campi con strisce di controllo del grano.
Sono state riscontrate forti riduzioni della densità del coleottero fogliare di cereali (CLB) (larve: 40%; adulti di seconda generazione: 53%) e danni alle piante causati dal CLB (61%) nei campi con strisce di fiori rispetto ai campi di controllo. I nemici naturali di CLB erano fortemente aumentati nelle strisce di fiori e in parte anche nei campi di grano adiacenti.
Situazione in Italia
In Italia, agricoltura biodinamica e biologica a parte, l’introduzione di strisce fiorite non è molto utilizzata in colture estensive da reddito. Ma il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) sta portando avanti diversi studi e sperimentazioni con le cosiddette “colture di servizio agroecologico (Csa)”, non da reddito.
Gli effetti benefici dei corridoi di fiori
- incentivare la biodiversità naturale;
- incoraggiare le rotazioni delle culture e favorire la fertilità del suolo;
- aumentare la produttività e redditività dell’economia agricola;
- ridurre l’utilizzo dei pesticidi o di altre sostanze chimiche;
- diminuire l’impatto ecologica dell’agricoltura.
Quindi pare più che ovvio che la biodiversità è dunque l’elemento chiave per un’agricoltura sostenibile e capace di autogestirsi.
Approfondimenti
Lo studio in Svizzera
Il progetto del Regno Unito
Il progetto in Francia
Al prossimo articolo.
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