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I bruchi che “vedono” i colori con la pelle

I bruchi di Biston betularia riescono a riconoscere i colori attraverso la pelle.

Era già noto che la ricezione della luce da parte di tessuti diversi da quelli dell’occhio si verifica in diversi in gruppi animali ed ora è provato anche negli artropodi ed in particolari nei bruchi di Biston betularia.

I fotorecettori extra oculari possono facilitare il rapido cambiamento del colore nei cefalopodi ed in alcuni rettili, in questo caso si parla di fotorecezione cutanea.

La fotorecezione cutanea, la capacità di percepire le informazioni fotiche attraverso la pelle indipendentemente dagli occhi, si è evoluta più volte per svolgere una varietà di funzioni 

Il fatto che i bruchi di Biston betularia cambiassero lentamente colore e disegni in risposta a segnali visivi sia cromatici che acromatici era già conosciuto, ma uno studio effettuato dal professor Ilik Saccheri dell’Università di Liverpool ( dipartimento di Biologia Integrativa), ha dimostrato che questi cambiamenti non richiedo la visione oculare.

Per dimostrare quella che prima era solo una teoria, in quanto si riteneva che ocelli (occhi) dei bruchi fossero organi “relativamente” semplici e posizionati in modo non idoneo per spiegare la precisione della trasformazione, si è provveduto a “bendare” i bruchi mediante vernice acrilica.

Blindfolding of B. betularia larvae. a Final (sixth) instar B. betularia control caterpillar showing ring of five ocelli circled in yellow, and sixth ventral ocellus circled separately. b Example of a final instar larva with ocelli obscured by opaque black acrylic paint. Scale bar represents 1 mm

Nonostante questo handicap, i bruchi rimanevano in grado di migliorare la loro criptosi cambiando colore e scegliendo di riposare su ramoscelli di colore corrispondente. 

Una serie di geni visivi, espressi attraverso il tegumento larvale, probabilmente gioca un ruolo chiave nel meccanismo.

Questa è la prima prova che il rilevamento del colore extra oculare può mediare il cambiamento di colore e il comportamento basati sui pigmenti in un artropode.

Chissà se il Il polimorfismo del modello di colore degli adulti (melanismo) deriva in qualche modo da questa capacità delle larve anche se lo stesso è già stato determinato geneticamente.

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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