Quando le migrazioni possono scongiurare il contagio

Le migrazioni di alcuni animali non promuovono la trasmissione di virus e batteri, ma ne riducono la diffusione. L’esempio delle farfalle monarca raccontato su Science.

Le migrazioni degli animali sono spesso spettacolari, e le  specie migratorie spesso sono portatrici di agenti patogeni rilevanti anche per l’uomo. Le migrazioni degli animali tendono a migliorare la diffusione globale degli agenti patogeni ed a  facilitare la trasmissione tra le specie.

Secondo Sonia Altizer e la sua équipe di ricerca dell’Università della Georgia (Usa), nelle lunghe migrazioni che intraprendono per raggiungere luoghi più ospitali, gli animali non fuggono solo dal freddo, dalla scarsità di cibo o dai predatori, ma anche dai parassiti.

Lo studio pubblicato su  Science, spiega che, sebbene spesso i parassiti approfittino del viaggio dei loro ospiti per diffondersi su scala mondiale, in alcuni casi, le migrazioni arrestano le epidemie e contribuiscono a eliminare i ceppi virali più resistenti.

Gli scienziati statunitensi hanno analizzato le dinamiche di interazione tra alcune specie animali, tra cui renne, cigni e falene, e i parassiti che le infettano.

Tra i casi riportati, quello delle farfalle monarca (Danaus plexippus) è esemplare.

Studiando il modo in cui le rotte migratorie di questi insetti influenzano la diffusione dei loro parassiti, si è scoperto che le farfalle impegnate nei viaggi più lunghi sono le meno contagiate.

Inoltre, dall’analisi dei ceppi virali è emerso che i patogeni più resistenti colpiscono le farfalle più “sedentarie”.

Per sostenere una lunga migrazione, infatti, è necessario essere in forma: le farfalle contagiate, soprattutto se dai ceppi più virulenti, hanno maggiori probabilità di morire durante il viaggio e, con loro, i parassiti che trasportano.

Purtroppo l’intervento umano sta ostacolando enormemente queste migrazioni, e sconvolgendo i piani migratori degli animali, l’essere umano sta quindi aumentando il rischio di venir contagiato da nuovi virus.

Riferimenti: Link

 
Al prossimo articolo.