Il fantastico adattamento del bruco della specie Hemeroplanes triptolemus della famiglia delle Sphingidae.
Non poteva mancare nella carellata delle meraviglie dell’evoluzione il bruco della Hemeroplanes triptolemus.
Viene spesso riproposto ma il suo culmine sul web lo ebbe nel 2014, periodo in cui vennero caricati molti video e moltissime foto.
Vi proporrò alcuni di questi contenuti nell’articolo odierno, buona lettura.
L’animale che appare nelle foto e nei video che seguono sembra in tutto e per tutto un piccolo serpente ma è un bruco.
Per la precisione, appartiene alla specie Hemeroplanes triptolemus, un lepidottero della famiglia delle Sphingidae, che quando si trova al suo stato larvale può acquisire le sembianze di un serpente.
La specie è endemica di varie zone dell’America centrale e meridionale, tra cui Costa Rica, Belize, Messico, Guatemala, Colombia, Ecuador, Bolivia, Argentina, Venezuela e Guyana.
Quando i bruchi di questa specie vengono disturbati da una minaccia, espandono i segmenti anteriori ed espongono la parte inferiore del loro corpo.
Il risultato è l’imitazione quasi perfetta della testa di un serpente con gli occhi neri. L’imitazione è così valida da imitare anche i riflessi di luce sulla pelle e sugli occhi di un serpente.
A volte anche imita anche i movimenti che un serpente può fare in fase di attacco, al fine di spaventare i predatori, come lucertole e uccelli.
L’adulto è una falena con abitudini crepuscolari/notturne, poco appariscente, e vive in media dai 10 ai 30 giorni.
La particolarità di questo bruco di imitare i serpenti viene comunque adottata, anche se in maniera decisamente meno evidente, anche da altri bruchi di Sphingidae, visibili anche i Italia.
I casi più eclatanti sono quelli della Deilephila elpenor e della Daphnis nerii (La sfinge dell’Oleandro).
Al prossimo articolo.
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