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MICROLEPIDOTTERI NUOVI E POCO CONOSCIUTI DELL’ITALIA NORDORIENTALE

Giovanni Timossi è l’autore di “Microlepidotteri nuovi e poco conosciuti dell’Italia nordorientale”.

Oggi vi propongo l’abstract di un saggio di Giovanni Timossi, ed il link alla sua pubblicazione su Researchgate.net

Timossi, Giovanni

Il presente contributo incrementa il numero di specie presenti in Italia migliorando le conoscenze sulla diversità biologica di un area geografica di elevato valore ambientale e culturale, le Dolomiti, ricosciuta patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2009 e delle prealpi venete.

Materiali e metodi

Da alcuni anni l’autore compie ricerche sui Lepidotteri delle Dolomiti in aree protette quali il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (PNDB) e il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino (PPPSM) e la Valle di Schievenin nelle Prealpi Venete, con l’obiettivo di incrementare le conoscenze sul numero di specie di Eteroceri presenti e di verificare e aggiornare dati storici.

Il metodo migliore per la ricerca è il classico retino entomologico, in questo caso a maglie

Introduzione

A differenza delle farfalle diurne, le falene sono meno conosciute e studiate.

In particolare nessuna pubblicazione monografica in lingua italiana è fino ad ora uscita su famiglie comprese nel gruppo dei cosiddetti Microlepidotteri tranne cataloghi come quello dei Tortricidi italiani di TREMATERRA (2003) o il volume introduttivo ai microlepidotteri di PARENTI (2000).

Per un elenco delle specie presenti in Italia occorre rifarsi alla checklist della Fauna Italiana nella versione online (STOCH, 2003) a cui vanno aggiunte come aggiornamento alcune decine di specie nuove per l’Italia e alcune nuove per la scienza pubblicate in lavori recenti tra i quali ricordo per il nord Italia: KEy wORDS: Microlepidoptera, Ypsolophidae, Oecophoridae, Gelechiidae, northeast Italy.

Ochsenheimeria urella
Ochsenheimeria urella – Naturespot

Riassunto

Viene confermata la presenza in Italia di Ochsenheimeria urella Fischer & Roslerstamm, 1842. Minetia adamczewskii (Toll, 1956), Brachmia inornatella (Douglas, 1850) vengono segnalate per la prima volta per l’Italia, entrambe dell’area prealpina.

Dichomeris nitiellus (Costantini, 1923) specie sub-endemica italiana, viene segnalata di nuove stazioni e ne vengono pubblicate per la prima volta le armature genitali.

L’articolo completo lo trovate :  QUI

 


Al prossimo articolo.

 

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Visita anche il Canale di Youtube (documentari e video sugli insetti e sulla natura del Nordest Italiano)

Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta

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Licenza Creative Commons

Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

4 Risposte a “MICROLEPIDOTTERI NUOVI E POCO CONOSCIUTI DELL’ITALIA NORDORIENTALE”

  1. Beh, sui Tortricidi è stato pubblicato anche qualcos’altro! 🙂

    Comunque faccio fatica a capire come riusciate a scovare insettini di un centimetro in mezzo ai prati, per me, al di sotto delle tecle non esiste niente! 😉 Per non dire che certi manuali costano un occhio.

    Ciao.

    PS: non so se possa tornare utile ma l’altra settimana, a Marano, c’erano parecchi fenicotteri. Non sono proprio microlepidotteri ma credo dei buoni soggetti per gli appassionati di fotografia.

      1. Mi riferivo proprio al tuo studio, era una battuta ma forse non si è capito. Il mio futuro da cabarettista è ormai compromesso! 😉

        In fondo la penso come te, le pubblicazioni in campo naturalistico non sono mai abbastanza, spesso i dati sono obsoleti o ricavati in un breve lasso di tempo. Per fortuna ultimamente c’è parecchio fermento specie in campo botanico ed ornitologico ma anche lo studio degli odonati prosegue bene. Speriamo si muova qualcosa anche per i lepidotteri, oltre alla raccolta dati per qualche specie intendo.

        Ciao

        1. Probabilmente è il mio futuro da pubblico che è compromesso 😀 .
          Sì ho notato anche io un aumento dell’interesse e della divulgazione di dati di studi in molti campi.
          L’aumento di conferenze legate ai temi ambientali e l’interesse delle persone al mondo che le circonda, speriamo bene.
          Grazie ancora della visita. 😉
          Ciao

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