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Piante e insetti, i vantaggi della collaborazione

Il rapporto tra insetti e piante è più complicato di quanto si possa pensare, a volte il rapporto  di tipo mutualistico non è per nulla casuale.

Un articolo pubblicato su Galileonet.it ci spiega il complicato rapporto tra insetti e piante.

Quello tra insetti impollinatori e piante è un rapporto tutt’altro che casuale.

Come in molti casi di comunità mutualistiche (relazioni ecologiche in cui più specie traggono dei benefici dai rapporto reciproco), la struttura delle interazioni tra insetti e piante è infatti organizzata in una caratteristica architettura “annidata” (in inglese nested), un preciso modello, in cui alcune specie stabiliscono rapporti esclusivi, mentre altre entrano in relazione con tutti gli elementi della comunità.

La spiegazione evolutiva di questo fenomeno arriva oggi da un articolo pubblicato su Nature dal team di ricercatori guidato da Amos Maritan, del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova.

“In questo lavoro – spiega Maritan – mostriamo come il mutualismo tra piante e insetti pollinatori gioca un ruolo chiave nell’organizzazione delle comunità ecologiche.

Esistono specie cosiddette “generaliste” che interagiscono con molte specie dell’altra classe. Ad esempio, un’ape che vada a impollinare qualità/specie diverse di fiori, è un’ape generalista.

E ci sono poi specie “specialiste” che scelgono di interagire solo con un particolare sottoinsieme di specie con le quali le generaliste interagiscono.

Queste reti in ecologia possiedono una particolare architettura detta annidata”.

Un modello di questo tipo di ritrova in moltissime comunità ecologiche mutualistiche, ma fino ad oggi gli scienziati non erano riusciti a dare una spiegazione evolutiva del fenomeno.

Nel nuovo studio, il team di Maritan è riuscito finalmente a dimostrare che l’evoluzione potrebbe avere modellato questa particolare geometria perché permette di ottenere il massimo vantaggio nel “lavorare insieme”.

Così, piante e impollinatori non interagiscono in modo casuale, ma cooperano in modo tale da massimizzare la loro abbondanza attraverso una rete invisibile di interazione che presenta questa caratteristica architettura “annidata”, con un effetto positivo sulla loro crescita e riproduzione.

Riferimenti: Emergence of structural and dynamical properties of ecological mutualistic networks; Samir Suweis, Filippo Simini, Jayanth R. Banavar & Amos Maritan; Nature doi:10.1038/nature12438

 

Al prossimo articolo.

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Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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