Un complesso proteico presente nel moscerino della frutta e nella retina dei piccioni si allinea spontaneamente lungo le linee del campo magnetico esterno, compreso quello terrestre.
Un interessante articolo (difficilmente non sono interessanti ) pubblicato su Le Scienze (http://www.lescienze.it) , su come una proteina potrebbe essere implicata nella sensibilità che consente a molte specie di animali di orientarsi anche su lunghi percorsi utilizzando come riferimento il campo magnetico della Terra.
L’articolo
Molte specie animali – dai pipistrelli ai salmoni, dalle farfalle ai piccioni – sono in grado percepire l’intensità e la direzione del campo magnetico terrestre, e usano questa capacità per orientarsi negli spostamenti, soprattutto nelle migrazioni a largo raggio.
Per spiegarla, sono state avanzate diverse ipotesi, ma il preciso meccanismo biochimico non è mai stato compreso.
Uno studio apparso sulla rivista “Nature Materials” fornisce ora una nuova chiave di lettura del fenomeno, anche se non conclusiva: un complesso proteico, i cui geni sono presenti in molti organismi, si orienta nella direzione del campo magnetico.
La scoperta, compiuta da Siying Qin dell’Università di Peking di Pechino, in Cina, e colleghi di altri istituti cinesi, apre la strada a possibili applicazioni in cui il campo magnetico può essere utilizzato per modulare i processi biologici.
La magnetosensibillità
Uno degli elementi chiave per la magnetosensibilità negli animali è il fotorecettore per la luce blu denominato Cry, implicato anche nella regolazione dei ritmi circadiani, cioè la sincronizzazione di molte funzioni biologiche di moltissime specie con l’alternanza giorno/notte.
Uno studio condotto in passato sui moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) ha infatti dimostrato che gli individui privati della Cry cessano di avere comportamenti magnetosensibili.
Qin e colleghi hanno ora identificato identificato MagR, una proteina polimerica che si accoppia alla proteina sensibile alla luce Cry per formare un complesso proteico denominato MagR/Cry.

Dotato di una caratteristica forma a bastoncino, il complesso MagR/Cry ha mostrato di allinearsi spontaneamente nella direzione di un campo magnetico esterno, anche con quello terrestre, proprio come fanno gli aghi magnetici a una scala dimensionale molto più grande.
Dallo studio inoltre è emerso che il complesso MagR/Cry è presente in modo stabile nella retina dei piccioni, che sono tra le specie animali in cui la capacità di orientamento rispetto al campo terrestre è ben documentata, e si può formare nelle farfalle, nei ratti, nelle balene e infine nelle cellule umane.
Ma in che modo questo complesso proteico risente del campo magnetico? I ricercatori ancora non sono in grado di dare una risposta, così come non è ancora dimostrato che sia coinvolto nella magnetosensibilità degli animali. La sensibilità del complesso MagR/Cr in ogni caso è tale da far già pensare a possibili applicazioni, per esempio la manipolazione di macromolecole all’interno delle cellule utilizzando un campo magnetico esterno.
Al prossimo articolo.
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