Ed eccoci all’ultima pagina del “Diario di un bruco” un’ironica piccola storia che ho iniziato a scrivere circa 11 mesi fa.
Ricordo che la Zerynthia polyxena è una farfalla protetta a livello europeo, e che i bruchi sono stati raccolti in quanto in breve tempo la zona in cui sono stati rinvenuti sarebbe stata soggetta a taglio meccanizzato, e che molto probabilmente sarebbero morti. Il mio scopo è quello di poterli portare a completo sviluppo e libero sfarfallamento.
Le tre “pagine” del diario precedenti, e le relative immagine dello sviluppo le trovate rispettivamente qui, (Link – parte 1 ) (Link – parte 2) (Link – parte 3).
Giorno di prigionia 296
E’ quasi un anno che io ed i miei fratelli siamo prigionieri.
Ma il nostro piano per evadere è quasi pronto.
Sono convinto che riusciremo a stupire il nostro carceriere. Da quando ci siamo “incapsulati ha capito che era inutile fornirci del cibo.
Alcuni compagni non ce l’hanno fatta, ma le cause sono imputabili a prima della cattura; alcuni nemici della fazione degli imenotteri ci hanno attaccato ed usato come incubatrici… “Alien” è nulla in confronto.
Ma non importa siamo quasi pronti, o almeno io lo sono. Sto tagliando la mia capsula, spero che il mio cambiamento riesca a sconcertare il carceriere, anche se mi ci vorrà un po’ di tempo un volta uscito per sistemare l’attrezzatura.
Eccomi … sono fuori… ma come era in attesa con la telecamera… non gli permetterò di riprendermi mi muoverò di continuo e cercherò un posto dove preparare l’attrezzatura.
Eh eh sono convinto che non sa che adesso dispongo di tutto ciò che serve per volarmene via.
Ho cambiato forma, colore anche gli occhi, la “bocca”, le zampe, insomma sono un altro.
Vedo che altri 8 compagni hanno fatto la stessa cosa … anzi due compagni e sei compagne… questa mi è nuova !!!
Ma… maledizione siamo di nuovo nella prigione iniziale, quella sorta di gabbia a maglie strette di plastica… forse ho fallito?
Giorno di prigionia 296 bis
Sto lasciando quest’ultimo messaggio per chi rimane e perché abbia speranza.
Nel pomeriggio non so perché il carceriere ci ha spostato con tutta la prigione all’aperto, ho riconosciuto i luoghi in cui sono nato.
Credo che il mio piano alla fine abbia funzionato, si è dimenticato la porta aperta e alla fine siamo riusciti a fuggire.
Siamo LIBERI
Al prossimo articolo.
Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta
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