Il seguito, un po’ ironico, sulla situazione dei bruchi di Zerynthia polyxena
Giorno di prigionia n. 6
Ancora non capisco cosa ci sia successo 6 giorni fa.
Io e i miei compagni eravamo tranquilli su una pianta di Aristolochia rotunda. In lontananza un rumore costante sincronizzato alla vibrazione del terreno che faceva muovere la pianta.

All’improvviso ci siamo mossi a velocità notevole verso l’alto. La pianta era recisa e volava con noi. Poi il buio.
La luce tornò, ma per poco vidi un’altra pianta di Aristolochia recisa avvicinarsi con altri miei simili; poi di nuovo il buio.
Non so dirvi cosa successe nel frattempo ma all’improvviso io e altri 9 compagni ci trovammo prigionieri.

La cella era abbastanza grande, la luce non mancava e neanche il cibo, ma qualcuno non era riuscito a superare la situazione stressante e la mattina successiva non c’era più.
Eravamo rimasti in nove, anzi siamo rimasti in nove, è il sesto giorno e tre di noi i più forti e vigorosi sono stati trasferiti in una cella più grande.
Devo dire che il carceriere non è poi così male, a parte l’essere orrendo e che ogni tanto ci acceca con lampi di luce abbagliante, ci tratta abbastanza bene.
Pulisce le nostre celle, ci porta sempre cibo fresco, i compagni della cella più grande hanno anche la pianta viva su cui gironzolare, cibarsi e riposare.

Ma quello che non capisco è : Cosa vuole da noi?
Credo ci stia portando all’ingrasso per poi divoraci, mi sembra la tesi più probabile, ma ancora non ne ho le prove.
Quello che vedo è che quando uno dei compagni si lascia cadere dalla pianta per tentare la fuga, o almeno credo sia così, con solerzia e delicatezza viene riposizionato sulla pianta stessa.
I dubbi mi assalgono. Continuerò a studiare il nostro carceriere.
Vi terrò informati.
Il vostro Bru & Co
P.s.
Ricordo che la Zerynthia polyxena è una farfalla protetta a livello europeo e che i bruchi sono stati raccolti in quanto in breve tempo la zona in cui sono stati rinvenuti sarebbe stata soggetta a taglio meccanizzato, ed i bruchi molto probabilmente sarebbero morti. Il mio scopo è quello di poterli portare a completo sviluppo e libero sfarfallamento.
Al prossimo articolo.