Meraviglie dell’evoluzione – la cavalletta foglia – Eulophophyllum kirki

Riprendo con l’Eulophophyllum kirki dopo parecchio tempo la serie degli articoli “Meraviglie dell’evoluzione” dove, nel limite del possibile, descrivo caratteristiche di insetti che nell’evoluzione hanno assunto aspetti e caratteristiche particolari.

L’insieme degli articoli potete vederlo qui , in ogni caso li riproporrò più avanti, anche perché non è facile trovare argomenti interessanti per tutti ogni giorno 🙂 .

L’ Eulophophyllum kirki è un insetto dell’ordine degli Ortotteri e della famiglia Tettigoniidae, per i profani una famiglia di cavallette, ed è  stato scoperto mentre i ricercatori erano impegnati nello studio di tarantole e serpenti nel Borneo.

La specie prende il nome dal fotografo che lo ha immortalato per primo, Peter Kirk.

Molti appartenenti a questa famiglia hanno la caratteristica di assomigliare alle foglie , tanto che spesso in inglese (lingua in cui molto spesso vengono usati nomi comuni per descrivere gli animali, insetti compresi) vengono chiamati “Leaf bugs” , insetti foglia.

Eulophophyllum kirki by Simon Shim

Alcuni appartenenti al genere Eulophophyllum erano già conosciuti per avere le ali molto simili a foglie comprese di venature.

La caratteristica più sorprendente di Eulophophyllum kirki è l’uso del colore che questa specie adotta per fondersi con il fogliame.

La determinazione non è stata facile ma in questo caso, gli scienziati si sono sentiti sicuri nel nominare l’insetto come una nuova specie, Eulophophyllum kirki , poiché le venature delle sue ali erano chiaramente visibili e diverse da qualsiasi altra specie conosciuta. 

Le venature delle ali sono spesso utilizzate per distinguere gli appartenenti a questo genere.

L’Eulophophyllum kirki ha un aspetto sorprendentemente simile a una foglia, comprese le zampe posteriori più piccole, ma allo stesso modo simili a foglie nella forma e nei dettagli.

Poiché è stato scoperto in un’area altamente protetta, non è stato possibile ottenere permessi di raccolta e non sono stati raccolti campioni. 

Questo crea una potenziale di confusione nell’identificazione futura, in quanto spesso è molto difficile identificare specie esclusivamente attraverso fotografie .

Questo illustra le tensioni tra il progresso della scienza e le norme ben intenzionate sulla raccolta.

Al prossimo articolo.

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