Lo studio del DNA per capire l’evoluzione della diversità degli artropodi nel tempo.

Lo studio del DNA degli artropodi (esapodi, crostacei, miriapodi e chelicerati) per capirne la diversità e gli adattamenti all’ambiente

Gli artropodi costituiscono il più grande e diversificato phylum della Terra e svolgono un ruolo fondamentale in quasi ogni ecosistema.

Essi si sono adattati, innovati e ampliati in tutti gli habitat principali all’interno di tutti i principali ecosistemi.

Si trovano come detritivori, erbivori, carnivori e parassiti.

Come componenti principali delle biomasse del mondo, la loro diversità e l’ubiquità portano naturalmente a interazioni significative con l’umanità, come vettori di  malattie, parassiti delle colture e impollinatori, fonti alimentari e sinantropi.

La loro diversità deriva in parte dalle variazioni sul piano corporeo, risultante e registrato nei cambiamenti adattativi del genoma.

Lo studio di queste variazioni di sequenza consente ampie domande sull’evoluzione del genoma stesso  anche attraverso i taxa iper-diversificati all’interno degli artropodi.

Nonostante loro la diversità, gli artropodi condividono un piano corporeo profondamente conservato e altamente modulare da cui risalire, mediante il genoma ed al suo sequenziamento , alle variazioni del DNA nel tempo.

Lo studio

Sono state usate 76 sequenze di  genoma che rappresentano 21 ordini in un periodo di oltre 500 milioni di anni di evoluzione degli artropodi,  e conseguentemente sono stati documentati  i vari cambiamenti  sia a livello di DNA che  a livello proteico per  poter fornire un contesto temporale e filogenetico ed  interpretare queste innovazioni.

Sono state identificate molte nuove famiglie di geni sorte all’inizio dell’evoluzione degli artropodi e anche  durante la diversificazione degli insetti negli ordini moderni.

Inoltre alcune variazioni  nei modelli e del DNA degli artropodi ed esempi di evoluzione di dominio genico e proteico sono risultate inaspettate.

Queste variazioni sono coincise con evoluzioni che hanno portato a nuovi adattamenti all’ambiente come il volo, la metamorfosi, la socialità e la chemorecezione (la risposta degli organi sensoriali a uno stimolo chimico da cui ad esempio si sono sviluppati gusto e olfatto)

Queste analisi sono state effettuate per dimostrare come  la genomica comparativa su larga scala possa fornire nuove e ampie informazioni sull’evoluzione della diversità animale.

(PDF) La base genomica della diversità degli artropodi. Available from: Here


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