La clorotossina (CLTX) estratta dal veleno dello scorpione giallo (Leiurus quinquestriatus) ha la capacità di riconoscere e legarsi alle cellule tumorali dei gliomi.
La Clorotossina, o CTX, è un peptide composto da 36 aminoacidi che si trova nel veleno dello scorpione giallo (Leiurus quinquestriatus), appartenente alla famiglia Buthidae, insieme ad altre neurotossine.
Questa sostanza agisce come una neurotossina, bloccando i canali ionici cloro-dipendenti. La particolarità della Clorotossina è che supera la barriera emato-encefalica (BEE) e si lega alle cellule tumorali dei gliomi.
Queste caratteristiche hanno portato a considerare la possibilità di utilizzare la Clorotossina nella cura di alcuni tumori cerebrali.
Semplificando
Uno dei problemi maggiori nei tumori al cervello è dato dalla rimozione chirurgica dello, infatti al di fuori della massa tumorale sono presenti cellule tumorali “non visibili” anche a distanza di un paio di centimetri della massa stessa.
Come potete immaginare asportare un paio di centimetri di cervello può avere gravi conseguenze ed qui che entra in campo questa sostanza estratta dal veleno dello scorpione.
La capacità della Clorotossina di legarsi alle cellule tumorali dei gliomi, fa si che “mescolandola” ad un colorante, reagente ecc. permette di identificare le micro masse tumorali, qualcuno dice fino alla singola cellula, in modo tale da poterle rimuovere senza toccare le parti sane.
Ulteriori sviluppi
La Clorotossina è stata usata per sviluppare una terapia più precisa ed efficace per il glioblastoma un grave tumore del cervello.
Al riguardo è stato avviato uno studio clinico negli Stati Uniti.
Lo studio preclinico è stato pubblicato il 4 marzo 2020 su Science Translational Medicine e sulla base di questi risultati è in partenza un trial clinico di Fase I.
Ancora una volta vediamo come gli artropodi e in questo esempio particolare uno scorpione, aiutino noi esseri umani nei modi più impensati
Al prossimo articolo.
Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta
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