Quando l’aspetto… conta
Myrmarachne plataleoides, è il nome altisonante di un ragno saltatore che imita nella morfologia e nel comportamento la formica tessitrice Oecophylla smaragdina, una specie altamente prolifica ed estremamente aggressiva, dotata di capacità atletiche e di una notevole intraprendenza che ne fanno una specie assolutamente temibile e minacciosa .
A differenza delle formiche tessitrice, il M. plataleoides non morde le persone, e sembra anzi piuttosto timido.

Il corpo dei Myrmarachne plataleoides appare diviso in tre segmenti (invece di due) e, all’apparenza, con sei gambe creando l’illusione dell’aspetto della formica tessitrice, completo di una vita lunga e sottile. Le due zampe anteriori imitano le antenne e risulta difficilissimo accorgersi che in realtà possiede 8 zampe e non solo 6, come una formica reale. In più egli modifica il suo modo di camminare per farlo assomigliare il più possibile a quello della Oecophylla smaragdina. Anche i grandi occhi composti della formica tessitrice sono imitati da due macchie nere all’apice dei pedipalpi trasformati.
Imitando le formiche tessitrici, questi ragni, riescono a vivere nelle loro immediate vicinanze e, data la notevole aggressività delle stesse, ad ottenere protezione dai predatori, nonché ad avere la possibilità di nutrirsi senza dare troppo nell’occhio.

La lunghezza del corpo delle femmine di questi ragni, è di circa 6-7 mm mentre quella dei maschi (un po più grandi) è di 9-12 mm. Le femmine, quindi, riescono a mimetizzarsi meglio dei maschi date le loro dimensione più piccole e più simili a quelle delle formiche.
I maschi utilizzano le loro lunghe zanne come spade per combattere i rivali. Essi possono aprire le mascelle, normalmente tenute chiuse, per spiegare i cheliceri quando richiesto. I ragni vivono sugli alberi e cespugli in prossimità delle colonie delle formiche tessitrici.
Questo ragno si trova in India, Sri Lanka, Cina e in molte parti del sud est asiatico.
Foto formica di: Muhammad Mahdi Karim (www.micro2macro.net)
Foto ragno di: H. K. Tang