free page hit counter

I muri di casa nostra hanno gli occhi … tanti e spesso composti

La maggior parte delle abitazioni pullula di vita e ospita diverse centinaia di specie diverse di minuscoli insetti, artropodi e altri invertebrati, che nella stragrande maggioranza dei casi è perfettamente innocua e discreta… di Jesse Greenspan

Oggi riporto una parte  di un articolo pubblicato su “Le Scienze” un paio di anni fa.

Per rendersi conto di quanto sia incredibilmente ricca la biodiversità, non c’è bisogno di fare trekking in una remota riserva naturale.

Di fatto, come dimostra una ricerca pubblicata oggi, non è nemmeno necessario uscire di casa.

In uno studio che farà di sicuro tremare chi soffre di una fobia per gli insetti, un gruppo di scienziati ha esaminato 50 case nella zona di Raleigh, la capitale del North Carolina, documentando la presenza di quasi 600 specie di insetti e altri invertebrati.

Alcune di queste creature sono parassiti ben noti.

Gli scarafaggi, per esempio, avevano infestato tre delle case studiate, mentre in 14 case c’erano le termiti e in cinque le pulci.

Ma la maggior parte degli invertebrati presenti in quello che gli scienziati hanno descritto come il “grande interno” sono considerati benigni e passano quasi inosservati ai loro conviventi umani.

“Mi piace pensare a loro come a buoni compagni di stanza”, spiega il coautore dello studio Michelle Trautwein, un entomologo dell’Accademia delle scienze della California a San Francisco.

“Sono tranquilli e discreti.”

Gli scienziati hanno condotto la loro ricerca da maggio a ottobre 2012, arrivando in ogni casa con fari, ginocchiere, reti, pinze e aspiratori, che sono stati usati per risucchiare minuscole creature lungo davanzali e battiscopa.

“Sembravamo attrezzatissimi esploratori”, dice Trautwein, ridendo.

“Sembrava che dovessimo andare in mezzo alla foresta amazzonica.” Passando  metodicamente da una stanza all’altra, hanno raccolto più di 10.000 esemplari di 304 famiglie di invertebrati.

Ogni casa ospita una media di 100 specie circa.

Formiche, ragni, coleotteri dei tappeti, cecidomidi (noti anche come moscerini delle galle) sono stati trovati in tutte le case, e in tutte tranne una erano presenti anche i pidocchi dei libri, che Trautwein descrive come “carini” e “cugini amichevoli dei pidocchi parassiti”.

“Sembrava che dovessimo andare in mezzo alla foresta amazzonica.” Passando  metodicamente da una stanza all’altra, hanno raccolto più di 10.000 esemplari di 304 famiglie di invertebrati.

Ogni casa ospita una media di 100 specie circa. Formiche, ragni, coleotteri dei tappeti, cecidomidi (noti anche come moscerini delle galle) sono stati trovati in tutte le case, e in tutte tranne una erano presenti anche i pidocchi dei libri, che Trautwein descrive come “carini” e “cugini amichevoli dei pidocchi parassiti”.

Che i residenti usassero pesticidi o no per combattere queste creature sembrava fare poca differenza: Gli animaletti erano ovunque, a prescindere. Gli scienziati hanno scoperto e raccolto campioni in tutte le 554 camere esaminate, fatta eccezione solo per cinque stanze (quattro bagni e una camera da letto, e non è chiaro perché queste fossero prive di insetti). Dato che non hanno controllato dietro i muri, nei cassetti o sotto pesanti mobili – e non hanno dunque identificato tutte le specie di questi ospiti, una cosa che è estremamente difficile da fare con gli invertebrati – i ricercatori ritengono che il loro totale di 579 specie sia un valore significativamente sottostimato. “Ci sono degli artropodi che sono molto piccoli o molto nascosti e criptici”, spiega Matt Bertone, entomologo alla North Carolina State University e coautore della ricerca.

Lo studio, apparso su “PeerJ”, rappresenta la prima indagine completa sugli invertebrati degli interni. “Quando pensiamo a luoghi inesplorati, spesso pensiamo al fondo del mare o alla volta della foresta pluviale”, dice Trautwein. “Ma la verità è anche le nostre case sono ecosistemi relativamente nuovi e inesplorati.”

I muri di casa nostra hanno occhi composti
Tratto dall’articolo di “Le Scienze” – La composizione media delle popolazioni di invertebrati trovati nelle case. (Cortesia Matthew A. Bertone et al./PeerJ)

Clicca per ingrandire.

Oltre alle specie comuni, gli scienziati hanno incontrato diverse sorprese inaspettate. Per esempio, né Trautwein né Bertone avevano mai visto dal vivo dei grilli mirmecofili (che si nutrono di formiche) se non in poche case colpite da infestazioni di formiche. Allo stesso modo si sono imbattuti in callifore che emergevano da un roditore morto, in due minuscoli crostacei, al limite del visibile, intrappolati a decine di chilometri dal mare più vicino, e in un crisopide nella fase larvale, un insetto che immobilizza le termiti con una sostanza chimica rilasciata dal suo ano prima di mangiarle.

La maggior parte di queste creature non può sopravvivere a lungo in una casa. Trautwein ha paragonato alcuni di questi insetti che si nutrono di vegetali, come le cecidomie e le cicaline, a dei “turisti sfortunati” che, adescati dalla luce o dal quello che sembra un rifugio, scoprono poi che non c’è niente da mangiare. “Alcuni gruppi sono arrivati decisamente solo per morire”, dice Bertone. “Vagano in questo ambiente e non possono uscire.” D’altra parte, una comunità di parassiti, predatori e spazzini sembra prosperare meglio con un tetto sopra la testa.

L’impatto sulla salute umana di tutte queste creature dalle molte zampe è ancora poco chiaro. E’ ben noto che gli invertebrati possono diffondere malattie e scatenare allergie. Eppure possono anche portare potenziali benefici, come i batteri “buoni”. I dati suggeriscono che una comunità di invertebrati può anche inibire infestazioni parassitarie. “Non credo che qualcuno debba cambiare il proprio stile di vita, iniziare a spruzzare più sostanze chimiche, bruciare la sua casa o qualcosa di simile”, dice Bertone, aggiungendo che se le condizioni delle case non potessero sostenere gli artropodi, potrebbe essere un “cattivo segno per noi.”

Per scoprire e comprendere meglio il mondo della fauna degli interni, gli scienziati hanno in programma di condurre un rilevamento in abitazioni di tutti i continenti. (Hanno già finito il lavoro in Perù, Svezia e a San Francisco, anche se i dati non sono stati ancora analizzati.) “Quando ero un ragazzino che si interessava di scienza, avevo il timore che tutto ciò che era nuovo fosse già stato scoperto”, dice Trautwein. “[Ma] accidenti, non sappiamo molto nemmeno degli animali che sono in casa nostra.”

(La versione originale di questo articolo è apparsa su www.scientificamerican.com il 19 gennaio 2016. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)

Al prossimo articolo.

Visita anche il Canale di Youtube (documentari e video sugli insetti e sulla natura del Nordest Italiano)

Farfalle e falene della pianura Friulano-Veneta


Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.