Una larva di mosca controlla il cervello di una formica e la decapita per uscire
Sembrerebbe che le formiche siano le vittime designate per il controllo della mente (ne avevamo parlato nell’articolo “Gli zombie sono tra di noi … ma sono formiche“), ed a quanto pare questa mosca lo sa.
Le mosche del genere Pseudacteon utilizzano le formiche come incubatrici parassitandole, hanno una biologia estremamente specializzata, ed un modus operandi quasi alla pari con la regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie.
Le femmine di questa mosca fiutano i feromoni di allarme e gli alcaloidi prodotti dalle formiche e vengono così attirate verso le colonie.
A questo punto scelgono le loro vittime e si parte con il decreto “via con la testa”.
Le femmine sono dotate di un’appendice atta alla deposizione delle uova, chiamato ovopositore, che ha la forma di un ago ipodermico.
Si librano ad appena pochi millimetri sopra il bersaglio e poi improvvisamente piombano su di esso per iniettare un singolo uovo in una formica operaia.
Questa danza viene ripetuta per ben un centinaio di volte da una singola femmina.

Tutte le formiche a distanza ravvicinata si fermano per assumere posture difensive o tentare di abbattere la mosca.
Ma accade raramente, più spesso lei succede che esausta per il lungo volare, atterri e lì è inseguita dalle stesse creature che stava attaccando.
Ma per quelle formiche che non sono riuscite ad evitare la puntura del suo ovopositore, è già troppo tardi.
Una lenta morte
L’uovo iniettato nel corpo della formica operaia si evolve in una larva che si nutre dell’emolinfa della formica, (un fluido simile al sangue).
Nelle settimane successive , la formica svolge la sua attività come di consueto nel nido, ma i primi effetti del parassita sono evidenti in quanto sopprime lo stimolo della formica a lasciare il nido per la ricerca di cibo per la colonia, in quanto all’esterno potrebbe essere ferita o uccisa.
In questo tempo la larva migra attraverso il corpo della formica, trovando la strada fino alla testa, dove si prepara per una festa degna di uno zombie in un film horror.
Nel corso delle prossime dodici ore, la formica lascia il nido e si allontana da esso, perdendo gradualmente il controllo dei suoi movimenti e per infine crollare.
La larva consuma tutti i tessuti molli nella testa della formica. Una volta che la formica è crollata, la larva della mosca secerne un enzima specializzato nel creare la morte cerebrale, ma l’ospite rimane ancora in vita.
L’enzima dissolve le membrane che tengono insieme il corpo della formica. La morte arriva all’improvviso per la formica, quando la testa cade sotto il proprio peso.
La larva procede a liberare spazio aggiuntivo per sé spingendo lateralmente le mandibole della formica per poi posizionarsi nella bocca della stessa dove può impuparsi in relativa sicurezza. A seconda della temperatura, da due a sei settimane dopo una mosca adulta emergerà da ciò che resta dell’involucro della testa formica e vola in cerca di nuove vittime.

Agente di biocontrollo
La decapitatrice di formiche (Pseudacteon sp.) è presente nelle Americhe, in Europa e in Asia, e ogni specie di mosca ha la sua specifica specie di formiche.
Questa specializzazione ha consentito l’uso di Pseudacteon specie come agenti di biocontrollo contro le formiche di fuoco quando hanno invaso gli Stati Uniti.
Queste formiche sono state involontariamente introdotte nel 1930 dal Sud America .
La specie è particolarmente fastidiosa perché ha la tendenza ad insediarsi in apparecchiature elettriche ed è dannoso per gli esseri umani in quanto punge in maniera dolorosa ( da quì formica del fuoco) sia l’uomo che gli animali domestici, lasciando eritemi e vescicole.
La ricerca ha ora rivolto alla possibilità di utilizzare le mosche delle Phoridae come vettori per la trasmissione di agenti patogeni come il microsporidia , che sono più efficaci per uccidere intere colonie di formiche.
In ogni caso che sia manipolata dall’uomo o meno i, Pseudacteon sono una cattiva notizia per le formiche .
Al prossimo articolo.
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