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Il ragno palombaro – una vita sott’acqua – Video

Due ricercatori dell’ Università di Adelaide, in Australia, sono riusciti a scoprire i dettagli del comportamento e del metabolismo di questo singolare ragno,

Chi non conosce il ragno palombaro?  Per chi già non  lo sapesse il suo nome scientifico è Argyroneta aquatica.

Esso ha una particolarità, quella di costruire un rete sott’acqua ancorandola alla parte immersa delle piante.

Poi grazie ai peli del corpo imprigiona una bolla d’aria e la trasporta al di sotto della rete imprigionandola creandosi una personale “campana d’immersione”.

Ma l’articolo odierno, tratto da “Le scienze” vuole proporvi uno studio sul ragno palombaro.

L’articolo

Ora due ricercatori dell’ Università di Adelaide, in Australia, sono riusciti a scoprire i dettagli del comportamento e del metabolismo di questo singolare ragno, che hanno descritto in un articolo pubblicato sul Journal of Experimental Biology.

Attraverso una serie di misurazioni dell’ossigeno presente nella bolla e nell’acqua circostante, i ricercatori hanno calcolato la quantità dell’elemento che fluisce nella bolla e quindi il consumo di ossigeno del ragno, scoprendo che la campana riusciva a estrarre ossigeno dall’acqua più stagnante anche nelle giornate più calde.

Il metabolismo del ragno è comunque molto basso, paragonabile a quello dei ragni terrestri quando sono fermi in attesa dell’arrivo di una preda.

Ragno palombaro
Argyroneta aquatica with its physical gill. (A) Air clinging to the hydrophobic hairs on the abdomen of a spider away from the diving bell. (B) A small diving bell, supported by invisible web, large enough to admit the abdomen only. (C) A large bubble, captured at the surface and held on the abdomen and rear legs, is carried down to the diving bell. (D) A female in her diving bell, below the cocoon, showing the lateral extension of volume and surface area. – Journal of Experimental Biology

Con il tempo tuttavia la bolla si restringe in quanto l’azoto presente diffonde nell’acqua circostante e ciò alla fine costringe il ragno a tornare in superficie a rifornire la sua campana di immersione.

“La letteratura precedente ipotizzava che dovesse venire in superficie all’incirca ogni 20 minuti”, osservano i ricercatori.

In realtà, come hanno scoperto, il ragno può restare tranquillamente sott’acqua per più di un giorno.

“Per questi ragni restare immersi è vantaggioso non solo per proteggersi dalla predazione, ma anche per non allarmare con questa manovra le potenziali prede che si avvicinano.” (gg).

 

Fonte primaria: Journal of Experimental Biology

 


Al prossimo articolo.

 

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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