La particolare disposizione delle ali delle farfalle delle Pieridae mentre si crogiolano al sole, aumenta la potenza in uscita.
La raccolta da parte dell’uomo di energia fotovoltaica richiede l’impiego di vaste schiere di pannelli solari.
Uno studio effettuato da Katie Shanks, S. Senthilarasu, Richard H. ffrench-Constant e Tapas K. Mallick pubblicato su “Nature” nel luglio 2015, ha dimostrato che questa raccolta può essere migliorata.
Per fare questo si è esaminato il concetto di biomimetica nelle farfalle bianche della famiglia Pieridae.
Essi sono partiti dall’ipotesi che la postura a forma di V, con cui le farfalle bianche delle Pieridae si crogiolano al sole imiti il concentratore a V che è destinato ad aumentare l’ entrata solare verso le celle fotovoltaiche nei normali impianti. Normalmente questi concentratori solari migliorano l’efficienza di raccolta, ma sono pesanti ed ingombranti, limitando gravemente la loro distribuzione.
Lo studio dimostra che l’attaccamento delle ali delle farfalle su di una cella solare aumenta la sua potenza di uscita del 42,3%, dimostrando che le ali sono infatti altamente riflettente. Le ali delle Pieridae migliorano il rapporto il rapporto peso potenza della struttura complessiva di 17 volte, espandendo notevolmente l’applicazione potenziale dei concentratori a V.
Infine è stato dimostrato ( in un modo non piacevole per le farfalle) che la postura a forma di V che le pieridi hanno evoluto serve ad aumentare la temperatura dei loro muscoli del volo prima del decollo.