Le ali di alcuni lepidotteri possiedono una particolare struttura ottica per intrappolare la luce e far apparire i pigmenti scuri di un nero ancora più intenso.
Dopo il bianco più bianco del Cyphochilus, passiamo al nero più nero di alcuni lepidotteri. Vi riporto un articolo tratto dalla rivista “Le Scienze” del 03 febbraio 2004, con tutti i riferimenti sulla ricerca, buona lettura.
Fra le farfalle, è di moda il nero più nero: un nuovo studio rivela che alcuni lepidotteri usano un “trucco” ottico per far apparire i pigmenti scuri nelle proprie ali ancora più scuri. Altri ricercatori hanno già usato un metodo simile per sviluppare superfici “più nere del nero”.

Il maschio di Papilio ulysses, una comune farfalla australiana, presenta sulle proprie ali impressionanti chiazze blu incorniciate da regioni nere. Più il nero è scuro, meglio risaltano le chiazze blu come segnale contro i maschi rivali. Gli esperti ritenevano che questa caratteristica fosse semplicemente dovuta a un pigmento scuro in grado di assorbire la maggior parte della luce.
Secondo Pete Vukusic e colleghi dell’Università di Exeter, invece, non è così: le scaglie che contengono il pigmento possiedono anche una struttura fisica che “intrappola” la luce, rendendola più facile da assorbire. Molti animali sfruttano fenomeni fisici per ottenere effetti di colore impossibili da raggiungere con i semplici pigmenti. Nel tentativo di scoprire se le caratteristiche strutturali delle ali fossero capaci di sopprimere il colore così come di crearlo, il team di Vukusic ha scoperto che le parti nere delle ali sono costituite da scaglie ricoperte da fori di diametro inferiore al millimetro che le rendono simile a un alveare.
Le scaglie sfruttano la rifrazione per intrappolare la luce, proprio come un cavo a fibra ottica. P. Vukusic, J. R. Sambles, C. R. Lawrence, Structurally assisted blackness in butterfly scales. Proceedings of the Royal Society of London B, pubblicato online, doi:10.1098/rsbl.2003.0150 (2004).
Fonte: Link