Non è una favola di Esopo ma il rapporto che lega alcuni appartenenti a queste specie.
Leggendo qualche giorno fa, su facebook un post sul’argomento, ho deciso di approfondirlo e di rendervi partecipi di questa mia ricerca.
Potreste essere sorpresi nell’ apprendere che alcuni appartenenti alle Microhylidae ( una famiglia di rane ), in Perù, India, Sri Lanka e forse altrove hanno sviluppato stretti rapporti con i grandi ragni.
Uno studio su questa interazione è stato pubblicato per la prima volta nel 1989 da Crocraft & Hambler.
Notarono una stretta associazione tra individui della rana Chiasmocleis ventrimaculata e le tane di un’appartenente alla famiglia delle Theraphosidae nel sud del Perù, desumendo che il ragno riusciva a riconoscere la rana.
Questi ragni infatti, nonostante attrezzati per uccidere e mangiare rane di queste dimensioni, non le aggredivano.

Da allora si pensa che le tossine della pelle della rana vengano utilizzate come segnale chimico di riconoscimento.
Questa ipotesi risulta avvalorata dal fatto che i giovani ragni, sono stati osservati ad afferrare le rane, esaminarle con i loro apparati boccali, per poi rilasciarle incolumi.
Crocraft & Hambler identificavano quessto ragno come Xenesthis immanis.
Successivi studi (2002, Jolene Csákány) facevano escludere questa specie da quell’osservazione, sia per la colorazione che per la collocazione geografica. Il ragno osservato, che è di colore nero, potrebbe essere una nuova specie di Pamphobeteus.
Ma il fatto che Csákány ha osservato due diversi tipi di tarantola peruviana suggerisce che le rane delle Microhylidae potrebbero aver formato rapporti con più specie di tarantola.
Gli studi di Csákány hanno altresì confermato l’ipotesi dei segnali chimici trasmessi dalla pelle tramite un semplice esperimento.
Egli ha collocato la pelle della Chiasmocleis ventrimaculata sul corpo di una rana senza alcun rapporto speciale con le tarantole e che normalmente viene mangiata da loro.
Dopo averla afferrata ed esaminata l’hanno rilasciata indenne.
Perché le rane rimangono nei pressi di questi grossi ragni?

E’ stato osservato che la rana sembra beneficiare della vicinanza del ragno, in quanto può nutrirsi dei piccoli invertebrati attratti dai resti delle prede del ragno.
Un altro beneficio è la protezione che la rana riceve dal ragno dai predatori. Difficilmente essi si avvicineranno vista l’aggressività e territorialità del ragno.
Il ragno dal canto suo potrebbe ottenere il beneficio della presenza della rana in quanto le Microhylidae sono specializzate nel mangiare formiche, principali predatrici delle uova di ragno, nonché eliminare eventuali parassiti non raggiungibili o troppo piccoli per il ragno stesso.
Altri rapporti di questo tipo sono stati rilevati in Sri Lanka tra Ramanella nagaoi (rana) e la Theraphosidae Poecilotheria ornata e P . cf. subfusca . La rana e le tarantole hanno condiviso le cavità degli alberi, ed un certo numero contenevano anche uova e/o giovani di entrambe le specie.
Ed ancora su un’ isola indiana tra la tarantola arborea Poecilotheria e la Microhylidae Kaloula taprobanica, in Bolivia tra Hamptophryne Boliviana e la Xenesthis immanis il ragno di cui abbiamo accennato prima.

Quale tipo di rapporto?
I rapporti appena citati, spesso si riferiscono a queste associazioni come esempi di commensalismo.
Ma sia le rane che le tarantole sembrano beneficiare della associazione con il loro “compagno”.
Se è così, allora non stiamo vedendo commensalismo, ma un rapporto di mutualismo.
Il mutualismo è più sofisticato del commensalismo, e descrive la condizione in cui entrambe le specie ottengono beneficio dal rapporto.
In forme estreme di mutualismo, entrambe le specie fanno totalmente affidamento l’una sull’altra.
E ‘possibile che le cose possano essere viste in questo modo, ma non vi sono ancora indicazioni che le Microhylidae o le tarantole siano diventate specializzate fino a questo punto, dato che tutte le specie discusse fino ad ora possono sopravvivere senza un “partner”.
E ‘possibile che le cose possano essere viste in questo modo, ma non vi sono ancora indicazioni che le Microhylidae o le tarantole siano diventate specializzate fino a questo punto, dato che tutte le specie discusse fino ad ora possono sopravvivere senza un “partner”.

Inoltre, esse potrebbero rivelarsi più diffuse di quanto realizzato finora, e che più specie dovrebbero essere esaminate tenendo conto di questo comportamento.
In ogni caso, il fatto che i rapporti discussi qui si verificano in almeno due continenti, e tra rane e ragni che appartengono a linee distinte, indica che queste relazioni si sono evolute più di una volta.
Foto gentilmente concesse da Emanuele Biggi Anura.it , (consiglio vivamente la visione del sito): Link
Aggiornamento 28/12/2018
A quanto pare il rapporto mutualistico è stato documento anche negli Stati Uniti (Texas) come possiamo vedere dal video qui sotto.
Al prossimo articolo.
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