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La minaccia alla biodiversità data dai cinghiali è verificata dalle farfalle

Le comunità dei lepidotteri come sentinella della minaccia della biodiversità: il caso del radicamento dei cinghiali in un habitat mediterraneo

Un interessante ricerca effettuata da un team dell’Università Federico II,  di Napoli (Anna Scandurra, Domenico Fulgione, Laura Magliozzi e Massimo Aria)  sugli effetti dei grandi mammiferi , come i cinghiali  sulle comunità dei lepidotteri.

Di seguito vi propongo una sintesi e a fine articolo il link dove richiedere l’articolo completo.

Le comunità di farfalle possono essere modificate dalle attività di grandi mammiferi.

Il cinghiale (Sus scrofa) è uno dei mammiferi più comuni in Europa e ha notevolmente ampliato il suo raggio di distribuzione negli ultimi decenni.

Il presente lavoro si proponeva di indagare il possibile effetto dell’attività di radicamento dei cinghiali sulle farfalle negli uliveti all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

farfalla e cinghiale

Le farfalle sono state esaminate in cinque aree di radicamento  (R) e cinque di controllo (C).

I controlli sono stati effettuati da aprile a settembre nel 2011 e nel 2012.

Nello specifico sono state trovate 43 specie e 3659 individui, di cui 39 specie e 2426 individui sono stati rilevati nelle aree C e 31 specie e 1233 individui nelle aree R.

Un approccio a livello di comunità ha mostrato un’abbondanza, una ricchezza e un un indice statistico di  diversità della popolazione significativamente più elevati in C rispetto a R.

Un approccio a livello ecologico ha indicato che le farfalle più specializzate erano significativamente più colpite dall’attività dei cinghiali selvatici.

Infine, è stata studiata la risposta di singole specie: due specie (Colias croceus e Polyommatus icarus) erano significativamente più rappresentate in R, mentre sei specie (Aricia agestis, Hipparchia statilinus, Lasiommata megera, Melanargia arge, Pyronia Cecilia e Thymelicus acteon) erano significativamente più abbondante in C.

Tre specie considerate a rischio (M. arge; l’allegato II della direttiva 92/43 / CEE; H. statilinus e T. acteon: European Red List) erano meno rappresentate nelle aree radicate.

I risultati sono stati abbastanza chiari, complessivamente, l’intensa attività di cinghiali è stata negativamente correlata con le farfalle negli uliveti studiati.

Il link : Qui

 


Al prossimo articolo.

 

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Pubblicato da Gianluca Doremi

Durante la mia infanzia ho sviluppato e manifestato la passione per il "piccolo mondo" che mi ha portato alla scoperta della natura con l'entusiasmo che solo un bambino può avere. Con l'età adulta ho alimentato ulteriormente questa mia passione implementandola con l'ausilio della fotografia e dei video. Alle immagini ora ho aggiunto lo studio e la ricerca su questo fantastico mondo.

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