Oggi articolo sulle ragnatele in particolare sulla colla dei ragnatele tratto dalla rivista online “Biomacromolecules”, pubblicata da ACS pubblications.
Forse in alcuni momenti potrà essere un po’ ostico ma personalmente lo ritengo molto interessante. Buona lettura.
Le varie sete che compongono la ragnatele dei ragni sono state ampiamente studiate.
Tuttavia, il successo nella cattura di prede dipende non solo dalla seta ma anche dalla colla, se non più della seta stessa.
La colla delle ragnatele, considerata una delle colle biologiche più forti ed efficaci, è una soluzione acquosa secreta dalle ghiandole aggregate del ragno che ricopre a spirale di piccole sfere e cattura tramite i fili delle ragnatele le malcapitate prede.
Gli ultimi studi hanno identificato il componente principale della colla in noduli microscopici costituiti da una glicoproteina.
Lo studio descrive due proteine scoperte di recente che formano la colla-glicoproteina del “ragno d’oro” il ragno Nephila clavipes.
I risultati dimostrano che entrambe le proteine contengono 110 domini ripetitivi di aminoacidi unici che sono codificati da fili opposti della stessa sequenza di DNA.
Nephila sp. – by Frank Starmer
Si possono notare le goccioline di colla sulla ragnatela in basso a sinistra
Pertanto, il genoma del ragno codifica due geni distinti ma funzionalmente correlati usando entrambi i filamenti di una identica sequenza di DNA.
Inoltre, la corrispondenza più vicina per la regione non ripetitiva di una delle proteine sono le proteine che legano la chitina.
La colla delle ragnatele sembra aver evoluto un livello sostanziale di raffinatezza che abbinato a quello delle fibre di seta del ragno le rendono una trappola unica.
Al prossimo articolo.
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